Scrivere digitale: architettura dei contenuti, UX writing, SEO, content, digital copywriting.

Progettazione, revamping e rifacimenti di siti web focalizzati all’allineamento del brand e del modello di business. E contenuti, ma non per tutti.

Uso un mio metodo per scrivere digitale, tutti lo possono applicare ma non tutti lo possono capire. E non lo faccio per tutti. Perché è il mio modo di scrivere digitale, forgiato dalla mia esperienza di copywriter in pubblicità (professione in cui il tasso di creatività e di strategia deve essere alto) naturalmente incarnata nelle tecniche digitali.
Chiamiamola gestione strategica dei contenuti ma anche scrittura di contenuti ottimizzati perché è un modo di scrivere SEO ma non partendo dalle keyword. Infatti non è solo scrittura: è prima di tutto ascolto, ovvero trasformazione di tratti essenziali di identità in contenuti strategici e architettura dell’informazione e – solo alla fine – scrittura di contenuti.

Perché un sito web per me è come un libro: deve avere un perché, un senso, una trama e un finale e lo devi pensare e progettare prima di scriverlo. Ecco perché essere digital copywriter vuol dire occuparsi di molti aspetti diversi.

  • Un sito web è a tutti gli effetti un libro digitale: il suo impianto deve poggiare su una solida progettazione dell’architettura delle informazioni / sitemap e del wording di menu.

  • Ma anche le sue pagine – che per natura vivono di salti logici complessi – devono rispettare un’esigenza di lettura verticale (UX o esperienza utente) e una possibilità di lettura trasversale  (cross linking e backlining) e il copywriter digitale deve saper guidare l’utente nella lettura e nell’azione con puntualità.

  • Ma non solo, perché nello scrivere digitale entra in campo anche la parte SEO, composta da un uso calibrato e puntuale di keyword e alt tag che non sono pillole magiche di cui imbottire testi e immagini, ma elementi tecnici di un contenuto di natura tecnologica che vive in un ecosistema molto delicato che usa il linguaggio naturale.

  • Ma non basta sapere di cosa parlare e come parlarne, in quale ordine, in quale pagina, in quale sequenza. In questo un mix di UX, SEO e architettura, è indispensabile anche fare adv copywriting, spesso più accentuata nelle creatività dei visori o negli Heading tags, perché si deve scrivere anche il racconto del brand, il suo storytelling e il suo tono di voce.

Ecco perché ho sentito l’esigenza di gestire i contenuti di un sito web con questo metodo un po’ speciale, sia per un sito nuovo, sia per un sito che ha bisogno di essere riscritto.

Quando la progettazione incontra il contenuto con un pizzico di creatività, questa è scrittura digitale.

Progettazione e gestione dei contenuti a modo mio.

Un metodo efficace per un prodotto digitale ambizioso.

Scrivere digitale, a modo mio.

    1. Ascolto e conoscenza del brand e della realtà umana attraverso delle vere e proprie interviste in cui assorbo informazioni e sensazioni. Fondamentali.
    2. Progettazione di una sitemap schema che disegna l’identità del brand attraverso l’architettura del web e la gerarchia dei contenuti.
    3. Scrittura della una sitemap parlante con la struttura narrativa e la gestione dei contenuti in ottica UX (pre-wireframing).
    4. Scrittura dei contenuti della SEO semantica.
Questo metodo permette di avere una sitemap che funziona come timone del progetto a cui si riferiscono e convergono team e partner esterni in tutte le fasi dello sviluppo. Più che scrittura di contenuti è un metodo di project management.
Perché un SEO Copywriter per me è questo.

1. Raccolta delle informazioni e dei dati: l'importanza dell'ascolto.

L’ascolto è tutto. Non solo l’ascolto della persona, ma anche l’esperienza della realtà, quella che devo tradurre in parole e ritrasmettere a un mondo di utenti diversi e alla ricerca di risposte e soluzioni. Tutto è importante in questa fase: dalla visita degli ambienti di lavoro, all’incontro con le persone alla conoscenza dei prodotti fino all’analisi dei dati (dagli analytics in poi tutti i dati sono preziosi). L’ascolto sensibile e il dato analitico sono due facce della stessa medaglia: le basi del racconto. Qui si gioca tutto. E qui il Copy fa davvero la differenza.

2. Progettazione della Sitemap schema

La sitemap schema non è solo una sequenza di processo rappresentata da rettangoli, ma è lo scheletro di un racconto articolato che include già i contenuti strategici, la loro logica di relazione e il senso profondo di lettura che esprime un mondo complesso. La cui strategia si esprime in un racconto fatto di etichette di menu e relazioni logiche di pagine. È rappresenta il timone che guida tutte le fasi dello sviluppo di un sito e mostra il racconto del brand in uno schema esploso a colpo d’occhio. Tutti gli elementi base del racconto sono qui.

3. Sitemap parlante: il pre-Wireframing e la UX.

Nello scrivere la sitemap parlante con la gestione dei contenuti si realizza anche la progettazione dell’esperienza utente nella guida alla lettura dei contenuti. La UX viene così disegnata in base al racconto: perché è sempre lo storytelling il protagonista. Questa sitemap un po’ speciale, diventerà il prototipo finale di presentazione dei contenuti, che verranno vagliati, approvati, approfonditi e verbalizzati in maniera sempre più chiara ed efficace. A vantaggio di tutti. Contro lo spreco di tempo e di parole.

4. Scrittura contenuti ottimizzati SEO: last but not least.

Alla fine arrivano i contenuti, che apparentemente sono la prima cosa che si leggono in un sito. Ma non è così: prima leggiamo il menu con il wording delle etichette e il loro racconto, notiamo il senso del legame fra le pagine e – solo alla fine – leggiamo la pagina nel suo contenuto. Questa costruzione di senso è articolata e scrivere le singole pagine permette di mixare scrittura naturale con un buona narrativa e scrittura tecnica attraverso la realizzazione della SEO semantica. Sono due tecniche di scrittura molto diverse che si miscelano, con grande equilibrio. E tanto amore per le parole e il loro senso, poetico e tecnico.

Ottimizzazione = conversione ?

No, ottimizzazione non è conversione. Non ci sono ricette magiche. L’ottimizzazione è un lavoro lungo che porta risultati nel tempo e deve essere affiancato da un lavoro globale sul brand. Posizionarsi nel web è come posizionarsi nel mercato, solo che la concorrenza è più aggressiva e moltiplicata. Ma se si lavora bene, nel tempo, si offrono contenuti di valore e trasparenza, allora si stabilisce una relazione con i propri clienti e il valore diventa una lunga amicizia. Meno numeri ma più risultati. Questa è conversione.

Modalità di collaborazione

Freelance, a progetto.

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